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Precessione degli equinozi

Spostamento degli equinozi lungo l'eclittica in direzione opposta a quella seguita dal sole.

Precessione degli equinozi



Copertina Eros al femminile


copertina della Consistenza

Tra il cristallo e la fiamma


copertina e-book tra il cristallo e la fiamma

 

1 Equinozi

I due punti di intersezione tra l'eclittica e l'equatore celeste, come pure gli istanti nei quali il sole nel suo moto apparente passa per essi (il 20 o il 21 di marzo – equinozio di primavera – e il 22 o 23 settembre – equinozio d'autunno –, giorni in cui dì e notte hanno uguale durata – 12 ore – in tutti i luoghi della Terra).






2 Precessione degli equinozi

Spostamento degli equinozi lungo l'eclittica in direzione opposta a quella seguita dal sole.

I punti equinoziali non restano sempre nella stessa posizione rispetto alla sfera delle stelle fisse ma tendono ad anticipare, ossia a spostarsi lungo l'eclittica in direzione opposta a quella seguita dal sole. Ciò è legato al mutamento di orientamento dell'asse terrestre che non diversamente dall'asse di una trottola o di un giroscopio descrive un cono in senso contrario al moto di rotazione, avente per vertice il centro del pianeta.

È un movimento che si completa nell'arco di 25.800 anni e tale da produrre un mutamento dell'orientamento dell'asse terrestre così che ogni 2.150 anni (un grado ogni 71,6 anni) esso si trova a puntare un diverso segno zodiacale.

Così ad esempio quando 5.000 anni prima di Cristo gli antichi astrologi hanno cominciato a descrivere il cielo, all'equinozio di primavera il sole sorgeva nei Gemelli, poi lentissimamente passò al Toro, quindi all'Ariete per posizionarsi nei Pesci all'inizio della nostra era.

Con la stessa velocità gli equinozi si spostano lungo l'eclittica completando il ciclo in 25.800 anni (Santillana-Dechend, Il Mulino d'Amleto, p. 176).






3 Il carattere magico di solstizi ed equinozi

A solstizi ed equinozi erano attribuite sin dalle epoche più remote particolari valenze.

In particolare l’incrociarsi di eclittica ed equatore celeste nei giorni dell’equinozio sembrava riproporre la condizione iniziale del mondo quando tempo ed eternità si congiungevano prima che iniziasse il triste divenire.

E «quando in virtù della Precessione, il sole equinoziale si trovava agli incroci della Via Lattea con lo Zodiaco, cioè in Sagittario e Gemelli, il che avvenne nei secoli attorno al 4.800 a.C.» nacque quel mito diffuso dai Pitagorici alla Polinesia, e ripreso nel Purgatorio, secondo cui le anime «si affollano in riva al mare in attesa della barca verso l’aldilà» infilandosi dal tempo all’eternità lungo la Via Lattea.

Non a caso Dante, che con «l’intrico di numeri pitagorici, dati astronomici e intervalli musicali» della Commedia si dimostra tanto «vicino alla vera ispirazione arcaica» inizia il suo viaggio ultraterreno all’equinozio».

Ma si veda alle pp. 25-28 di Fato antico e fato moderno di Santillana.





Voci correlate

Santillana Giorgio de

La presente pagina fa parte di un ipertesto sulle Lezioni americane di I. Calvino e sulle Metamorfosi di Apuleio.

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Precessione degli euinozi: 2100 anni fa (Ariete), oggi (Pesci)