1 Nozione matematica di infinito
Noto sin dall'antichità con la scoperta dei numeri irrazionali[1] il concetto di infinito - indicato dal simbolo ∞ - nasce con l'esigenza di conseguire una misura precisa per quegli oggetti o fenomeni che implicano una relazione di continuità.
L'introduzione del concetto di limite effettuata dal calcolo infinitesimale ha costituito la risposta più rigorosa a tale esigenza.
2 Infinito potenziale
L'infinito inteso come incalcolabile numero di passi successivi che non portano mai ad una meta per cui non è possibile cogliere un assoluto minimo o un assoluto massimo.
3 Infinito attuale
Concezione dell'infinito come evento concreto e statico sottratto al divenire temporale. È contrapposto all'infinito potenziale.
4 Transfinito
Concetto introdotto dalla teoria degli insiemi di Cantor «che prevede dopo una qualsiasi successione indefinita un termine limitante» che genera «una nuova unità e perciò un'ulteriore infinità numerabile» (Zellini).
Ad esempio la successione dei numeri interi naturali immaginata nella sua infinità origina un numero w. Sommando a questo altri numeri (w+1, w+2, w+3,...) si ottiene un'ulteriore infinità numerabile. Questa successione immaginata nella sua infinità genera a sua volta una nuova successione infinita... e così via.
6 Limite
Nozione matematica che risolve la potenzialità di un processo infinito in un'unità formale.
[1] Irrazionali son detti quei numeri che non possono essere scritti come una sequenza finita di numeri.
Ad esempio il rapporto numerico tra la circonferenza e il suo raggio rappresentato con p oppure il rapporto tra la lunghezza del lato e della diagonale di un quadrato rappresentato dalla radice quadrata di 2.
Voci correlate
La presente pagina fa parte di un ipertesto sulle Lezioni americane di I. Calvino e sulle Metamorfosi di Apuleio.