I Tarocchi
Con i semi latini (denari, coppe, bastoni e spade) o con i semi francesi (picche, cuori, fiori, quadri)[1] i tarocchi sono tradizionalmente considerati gli antenati delle carte usate nei comuni giochi d'abilità e d'azzardo, mentre studi più recenti li ritengono invenzione posteriore.
Privi dei 22 arcani e di una figura (per lo più le quattro donne o i re) costituiscono il mazzo delle carte italiane nelle loro numerosissime varianti regionali, mentre con i semi francesi, con un arcano (il matto o jolly) e privi dei cavalieri formano le carte francesi.
Diverse sono le ipotesi sul loro luogo di nascita.
Sia esso la Cina, l'Antico Egitto o l'India sta di fatto che i tarocchi (o le carte da gioco) giunsero in Italia dalle terre dei Saraceni durante il XIV secolo e quindi si diffusero in Europa con tutta la carica della loro simbologia nella quale non è difficile individuare una miscela di antiche credenze esoteriche.
Astrologia, cabala, alchimia, mitologie diverse mettono a disposizione dei tarocchi tutto il loro armamentario simbolico.
La suggestione evocata da una così forte concentrazione di figure archetipe non può che far pullulare attorno ai tarocchi l'interesse delle più diverse scienze occulte in un rivolo di interpretazioni e di utilizzi.
Accanto a una lettura prevalentemente divinatoria non mancano interpretazioni in chiave iniziatica, che vedono nel simbolismo dei tarocchi una fonte inesauribile di verità. I tarocchi diventano un grande libro, il libro della vita, leggendo e interpretando il quale l'iniziato può accedere ai più elevati gradi di perfezione.
In chiave divinatoria numerosissimi sono i giochi utilizzati nel trovare risposte dai pù semplici quesiti fino alle previsioni più complesse.
In ogni caso la lettura delle varie figure avviene sempre tenendo conto del contesto. Infatti il significato di una carta, pur facendo riferimento ad alcuni elementi univoci, viene influenzato dalle carte che precedono e seguono. Particolarità che ha suggerito a Calvino le storie del Castello.
Gli arcani
Numerati da 0 a 21 gli arcani costituiscono le figure particolari che differenziano il mazzo dei tarocchi dalle comuni carte da gioco.
Di ispirazione simbolica e vagamente onirica, gli arcani starebbero a rappresentare il mondo delle Cause, distinto dal mondo degli Effetti, reso dagli arcani minori, ossia le altre 56 carte, divise nei semi dei quattro elementi, adottate dai comuni mazzi.
La loro raffigurazione offre un variegato mondo di varianti come del resto la loro interpretazione, anche se non è arduo individuare una base comune alle varie tradizioni.
Di seguito, evidenziando simbologie ricorrenti anche in altre tradizioni, si fornisce una descrizione degli arcani facendo riferimento ai Tarocchi di Marsiglia.
Per visualizzare i tarocchi del Bembo entrati nel Castello dei destini incrociati cliccare qui.
0 IL MATTO / LE MAT
Simboleggia la possessione da parte dello Spirito; è legato a Dioniso, al Parsifal[2] arturiano e all'Uomo Verde[3]. Associato alla lettera ebraica shîn, la sua corrispondenza astrologica è lo Scorpione. Gli interpreti sono parecchio discordi nell'attribuire al Matto la posizione nella successione degli arcani.
I IL MAGO / LE BATELEUR
Accanto ai semi (denari e bastoni in mano, coppe e spade sul tavolo) degli arcani minori (i quattro elementi che il mago trae dal Caos ponendoli sul tavolo - simbolo della manifestazione della realtà) compare il simbolo dell'eternità nell'ellisse del cappello (donde poi il simbolo dell'infinito). Il Mago o Bagatto è ricondotto a Mercurio del quale terrebbe in mano la verga e associato alla lettera ebraica 'âlef. Sua corrispondenza astrologica è il Sole.
II LA PAPESSA / LA PAPESSE
Simboleggia il potere spirituale femminile, è associata alla dea Iside e alla lettera ebraica bêt. Corrispondenza astrologica: la Luna.
III L'IMPERATRICE / L'IMPERATRICE
Nel numero III della sua lama (equivalente di carta) rappresenta la capacità rigeneratrice della unione degli opposti e la sua triplice forma di vergine, strega e madre. È associata alla dea Madre, alla lettera ebraica ghîmel e alla Terra.
IV L'IMPERATORE / L'EMPEREUR
Con il numero quattro rappresenta la stabilità. È il Dio padre (Zeus, Giove o Thor - il Giove della mitologia germanica) e come tale simboleggia la capacità generativa maschile. Lettera ebraica dâlet, corrispondenza astrologica Giove.
V IL PAPA / LE PAPE
Il suo numero rappresenta l'unione della materia (il quattro) con lo spirito (l'uno). È collegato a Osiride e all'aldilà simboleggiato dalle due colonne (dio e diavolo, inferno e paradiso, ma anche conscio e inconscio). Lettera ebraica hê', corrispondenza astrologica Mercurio (altri Giove).
VI L’INNAMORATO /L’AMOREUX
La presenza di Eros richiama la figura di Venere a cui la lama è associata. Indica il disvelamento del sè e del proprio destino. Lettera ebraica waw.
VII IL CARRO / LE CHARIOT
Carica di forte simbologia mitica (si pensi al carro del sole) questa lama presenta nei diversi colori dei due cavalli che tirano in direzioni divergenti e nell'aspetto androgino del cocchiere la serie degli opposti che regolano i ritmi dell'universo richiamati dal numero sette della lama: il positivo e il negativo, la notte e il giorno, il passato e il presente, il caldo e il freddo... Lettera ebraica zajin, corrispondenza astrologica Sagittario.
VIII LA GIUSTIZIA / LA JUSTICE
È detta anche la Legge universale. Corrisponde alla lettera eth.
VIIII L'EREMITA / L'HERMITE
Figura del tempo e delle iniziazioni è collegato a Saturno e alla lettera têt.
X LA RUOTA DELLA FORTUNA / LA ROUE DE FORTUNE
Lama di forte pregnanza mitologica (il Fato, il giro del sole, morte e rinascita) indica la ciclicità e la mutevolezza degli eventi. Corrispondenza astrologica Capricorno, lettera ebraica jôd.
XI LA FORZA / LA FORCE
Figura collegata ad Artemide e alle antiche credenze nella forza incantatrice della donna il cui potere deriva dal soprannaturale, richiamato dalla forma a otto del cappello. Corrispondenza astrologica Leone, lettera ebraica kâf.
XII L’APPESO / LE PENDU
L'insolita posizione dell'appeso indica il cadere e il risorgere, il morire e il rinascere collegato agli antichi culti agrari. È ravvisabile il simbolo alchemico dell’Opus (triangolo capovolto sormontato dalla croce) nel gruppo testa-gomiti-gambe incrociate. Corrispondenza astrologica Urano, lettera ebraica lâmed.
XIII LA MORTE / LA MORT
Al di là dell’inquietante figura questa lama simboleggia la speranza nella rinascita e nella rigenerazione dopo la disintegrazione che falcia senza distinzione teste coronate e no. Corrispondenza astrologica Saturno, lettera ebraica mêm.
XIIII LA TEMPERANZA / LA TEMPERANCE
L'acqua versata dalle due anfore indica l'eterno fluire della linfa vitale e anche lo scorrere del tempo. Con il numero quattordici richiama i cicli della luna poiché il quattordicesimo è il giorno centrale del mese lunare. Corrispondenza astrologica Acquario, lettera ebraica nûn..
XV IL DIAVOLO / LE DIABLE
La lettura in chiave iniziatica di questa lama evidenzia il rischio a cui l'iniziato è soggetto se si lascia sopraffare dalle tentazioni. Diversamente è la rivincita delle antiche divinità dei riti pagani della fertilità, con le corna e i piedi di capro, bandite dal cristianesimo. Collegato a Pan, il Diavolo simboleggia l'attaccamento alla vita e ai suoi piaceri. Corrispondenza astrologica Marte, lettera ebraica sâmekh.
XVI LA TORRE / LA MAISON DIEU
È la lama più drammatica rappresentante nella torre fatta precipitare dal fulmine divino l’evento inaspettato che può rendere vano ogni tentativo di ripresa. Corrispondenza astrologica Ariete, lettera ebraica ’ajin.
XVII LA STELLA / L’ETOILE
La figura femminile rappresenta nella sua nudità la verità svelata ossia la conoscenza delle leggi dell’equilibrio universale e la speranza di immortalità a cui lo spirito, simboleggiato nella figura alata, può aspirare. Corrispondenza astrologica Venere, lettera ebraica pê’.
XVIII LA LUNA / LA LUNE
Lama dalla simbologia particolarmente evocativa soggetta alle interpretazioni più diverse. In chiave iniziatica rappresenta un momento di crisi, di involuzione, un ritorno alla primordialità rappresentata anche dal simbolo del granchio. In ogni caso non è difficile ravvisarvi un collegamento con mitologie del mondo sotterraneo reso evidente dai cani ululanti. Si pensi a Cerbero o ad Anubis, la dea egiziana dalla testa di sciacallo o al cane da guardia di Plutone. Le due torri sullo sfondo possono rappresentare il passaggio verso l'inconscio, un passaggio verso l'ignoto non diversamente dalle colonne d’Ercole. Corrispondenza astrologica Cancro, lettera ebraica tsâdî.
XIX IL SOLE / LE SOLEIL
È la lama della creatività, dell'unione tra il conscio e l'inconscio. Collegato ad Apollo ed ai Dioscuri indica la vitalità della mente che però non può spaziare ovunque perché ostacolata dal muro della limitatezza, dei legami materiali.. Corrispondenza astrologica Cancro, lettera ebraica coph.
XX IL GIUDIZIO / LE JUGEMENT
La evidente relazione con il simbolismo cristiano del giudizio finale non deve oscurare il collegamento con la metempsicosi e comunque con le conseguenze del comportamento terreno. In chiave iniziatica è il momento in cui l’iniziato fa un bilancio del suo percorso spirituale, di ciò che ha fatto e di quel che avrebbe potuto fare. Corrispondenza astrologica Pesci, lettera ebraica rêsh.
XXI IL MONDO / LE MONDE
La figura che campeggia tra i segni fissi fello Zodiaco (Toro, Leone, Acquario, Scorpione) è alquanto controversa. Alcuni vi ravvisano la Grande Madre, creatrice di quanto sta sulla terra. Altri l'Ermafrodito, equilibrio dei contrari. In ogni caso non vi sono dubbi nel collegare l'atteggiamento danzante della figura all'eterno avvicendamento di vita, morte e rinascita. Corrispondenza astrologica Toro, lettera ebraica tâu.
La divinazione con i tarocchi
La base comune dei giochi divinatori consiste nel mescolare le carte, nel disporle, nell'interpretarle.
Ciascun gioco segue particolari procedure nel mescolare le carte, nella stesa (la forma della figura costruita disponendo le carte sul tavolo), nel numero di carte, nel significato attribuito a ciascuna delle posizioni della stesa...
Ai tarocchi si può sottoporre qualsiasi tipo di quesito e ciascun gioco è specializzato in particolari quesiti.
L'importante è che l'interrogante sia molto preciso nel porre la domanda, pena la nebulosità della risposta.
Più il richiedente espone ciò che vuol sentirsi dire, più chiaro sarà l'interprete delle carte nel dirglielo!
[1] Tra le famiglie di semi delle carte da gioco sono da annoverare anche i semi tedeschi che presentano cuori, foglie, ghiande, sonagli.
Secondo alcune interpretazioni i semi latini e francesi rappresenterebbero i diversi ordini sociali: nobiltà (picche e spade), clero (cuori e coppe), borghesia (quadri e denari), contadini (fiori e bastoni).
Altri credono di individuare nei semi una simbologia morale: la forza nelle picche, il valore nei cuori, la sapienza nei quadri, la purezza nei fiori
[2] Cavaliere di Re Artù.
[3] Divinità celtica della fertilità e della vita che rinasce.
Voci correlate
Il castello dei destini incrociati
André Virel, Histoire de notre image
La presente pagina fa parte di un ipertesto sulle Lezioni americane di I. Calvino e sulle Metamorfosi di Apuleio.