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Simmetria a x

Da Tra il cristallo e la fiamma riportiamo le pagg. 475-479 dove viene evidenziata una simmetria tra Esattezza e Visibilità, che coinvolge poi anche le altre Lezioni.

 

copertina e-book tra il cristallo e la fiamma


copertina della Consistenza

Tra il cristallo e la fiamma


Copertina Eros al femminile


Molteplicità

             I. Un sistema di sistemi

A. In coda alla Visibilità

Una cascata di simmetrie

Tutte le «realtà» e le «fantasie» possono prendere forma solo attraverso la scrittura, nella quale esteriorità e interiorità, mondo e io, esperienza e fantasia appaiono composte della stessa materia verbale (LA, p. 98).

La materia verbale è la sostanza comune di realtà e fantasia: esteriorità, mondo, esperienza e interiorità, io, fantasia. Il paradosso di mondi infiniti in mondi infiniti è superato nella scrittura, che, pur con strumenti non assoluti, può dar conto dell'una e dell'altra. I livelli nelle Lezioni si affollano l'uno sull'altro, virando continuamente i significati. Il significato non è mai univoco. Il paradosso si scioglie nella scrittura pur non cessando di essere paradosso e le battute conclusive della Visibilità, tali sono le espressioni in oggetto, scandiscono già la Molteplicità. Non c’è da sorprendersi: lo impone la struttura enantiomorfa delle marche di confine delle conferenze, che sovrappone i suoi ai significati precedenti. I significati si depositano sui significati come negli strati geologici, ma a differenza di questi, ingessati in un'eterna lastra fotografica, sono in continua ebollizione. Le battute conclusive della Visibilità sciolgono il paradosso di mondi infiniti in mondi infiniti, rilanciano il potere della scrittura, anticipano la Molteplicità, ma, ancora queste poche righe piantano anche i termini della lezione non scritta.

La serie di coppie oppositive che intrecciano in un chiasmo la sostanza di Visibilità e Molteplicità - la realtà («Tutte le “realtà”») è riferita alla lezione che ci troviamo davanti, mentre le fantasie si riferiscono alla lezione a cui volgiamo le spalle - anticipano, in analogia all'apertura dell’Esattezza che scandiva la tripartizione del concetto di esattezza prolungato fino nella Visibilità, l'intero percorso ancora da svolgere, ne disegnano la mappa.

“Esteriorità”, “mondo”, “esperienza” sono evidenti temi delle relazioni tra le cose, propri della Molteplicità, che opponendosi a “interiorità”, “io”, “fantasia” non possono esaurirsi solo nella Visibilità (può valere per fantasia, non per interiorità e io), ma lasciano intendere il tema della lezione mancante e diventano marchio di autenticità della dispositio del macrotesto, come proposta da Esther Calvino.

L’anticipazione dei temi delle lezioni successive sul momento finale della Visibilità svolge una funzione simmetrica allo schema tripartito posto in testa all'Esattezza. Chiude il vecchio e apre il nuovo, suggella la conclusione di un ragionamento iniziato sulla tripartizione del concetto di esattezza e separa questo da quello che seguirà. Questa palina bifronte rende evidente che tra Esattezza e Visibilità si estende una sola terra. Come nelle ganasce di una morsa, le due lezioni sono strette nel disegno a U di una mezzaluna, ai cui estremi figurano inizio dell'una e fine dell'altra.

Esattezza e Visibilità sono parti di uno solo ragionamento, come del resto attesta la vite senza fine che le unisce: la visibilità è un’accezione dell’esattezza e l’esattezza è espressione dello spiritus phantasticus della visibilità.

Il che apre un nuovo livello che dispone Esattezza e Visibilità al centro del macrotesto come un sol corpo, attorno cui gli altri memos si dispiegano come le ali della farfalla attorno al bruco.

Esattezza e Visibilità sono il nocciolo duro delle Lezioni, percorso da un solco che lo divide in emisfero del cristallo ed emisfero della fiamma. Il quadro mitologico disegnato dal loop che unisce i due memos funge da encefalo delle Lezioni.

L’impressione è consolidata dal fitto intreccio di anelli ricorsivi tra le posizioni simmetriche di Santillana e Hofstadter, posti sui corni della mezzaluna.

Se Santillana in apertura introduce la pietra di paragone dell’Esattezza, Hofstadter in chiusura la fornisce per la Visibilità. L'uno puntato in avanti, l'altro indietro, l'uno dalla parte del cristallo, l'altro della fiamma, Santillana e Hofstadter come due riflettori illuminano una terra comune di una stessa luce trasgressiva, se è vero che entrambi capovolgono l'opinione dominante nella loro disciplina, rendendo l'uno lineare ciò che appariva aggrovigliato e aggrovigliando l'altro ciò che appariva lineare.

La convergenza tra un Santillana antievoluzionista e un Hofstadter antiriduzionista, il dialogo a distanza tra i due intrecciato da vettori isomorfi pur di segno opposto, libera l'effetto collaterale di consolidare la parificazione di Hofstadter a Santillana, nel portare Gödel, Escher, Bach sul piano della cooptazione tout court del Mulino di Amleto, e incontra l'effetto principale nell’innervare la terra comune tra Esattezza e Visibilità di vettori che, forti dei due, si estendono per quanto si estendono le linee di cristallo e fiamma. Esattezza e Visibilità generano segnali incrociati che si spingono sino alle estremità di Consistency e Leggerezza: il che è come dire che l'impulso di Molteplicità e Consistency parte dall'emisfero Santillana pur se sotto il segno del cristallo e l’impulso di Rapidità e Leggerezza parte dal polo della Visibilità benché della fiamma. Le ragioni dell’inversione dell’innervatura sono distribuite su entrambi i fronti: l'esigenza documentaristica e l'ansia gnoseologica implicite alla Molteplicità richiedono il demone dell'esattezza, mentre l’atteggiamento della leggerezza scaturisce dal motore delle relazioni con le cose, ossia lo spiritus phantasticus isolato dalla Visibilità. È come se l’Esattezza si protendesse idealmente verso Molteplicità e Consistency e la Visibilità verso Rapidità e Leggerezza.

Le Lezioni si dispiegano come su una grande X. Sulla direttrice che dal vertice superiore sinistro si svolge verso il vertice inferiore destro si dispongono Esattezza, Molteplicità, Consistency e sull'altra dall'alto in basso Visibilità, Rapidità, Leggerezza.

Il che comporta una tacita estensione della simmetria primaria di Esattezza e Visibilità alle altre coppie di lezioni. Se per Rapidità-Molteplicità essa cade sul bagnato (i vettori della Rapidità e la rete della Molteplicità sono entrambi espressione delle relazioni tra le cose, evidenziate nel primo caso dalla sguardo da lontano e nel secondo dalla prospettiva dell’immersione nella realtà), per la coppia Leggerezza-Consistency la simmetria si fa cavallo di Troia di indiscrezioni sulla lezione non scritta.

Né è la proprietà distributiva l’unica pertinenza dello schema a X: sulla sua figura convergono percorsi e simmetrie di volta in volta diverse.

Seguiamo la X, tracciata non nelle forme spigolose di due segmenti intersecati ma nelle linee morbide e addolcite dall’accostamento di due parentesi tonde, l'una chiusa, l’altra aperta. Sullo sviluppo della prima incontreremo Esattezza, Rapidità, Leggerezza e sull’altra Visibilità, Molteplicità, Consistency.

Collocandosi il punto di inserzione all'altezza di Esattezza-Visibilità (è la mezzaluna che scaturisce dal loro contatto a generare la simmetria), le altre lezioni vengono a disporsi sul suo riflesso: un'altra mezzaluna, raddoppiata nelle dimensioni che viene a completare un disegno simile a una farfalla capovolta.

Sul disegno delle parentesi si sovrimprime il disegno delle mezzelune, senza cancellare il precedente: basta disegnare diversamente la X.Immagine della simmetria

Sulla mezzaluna superiore, dall'estremo sinistro all'estremo destro si procede dall'inizio dell’Esattezza alla fine della Visibilità, mentre sulla mezzaluna riflessa, muovendo dal corno inferiore sinistro verso l'estremo inferiore destro si passa dall'inizio della Leggerezza alla fine della Consistency attraverso Rapidità e Molteplicità. Dall'inizio di Leggerezza e non dalla fine, in quanto la mezzaluna inferiore, come riflesso della superiore, ne rispecchia la struttura: all'inizio dell'Esattezza corrisponde l'inizio della Leggerezza che viene in questo modo a capovolgersi. Analogamente alla fine della Visibilità sul corno superiore destro corrisponde la fine della Consistency sul corno inferiore destro, così che inizio di Leggerezza e fine della Consistency sono simmetriche.

In ogni caso la figura è composta dall'accostamento di linee curve. Sia le mezzelune che le parentesi scaturiscono dalle stesse convessità. La linea curva è la matrice dello schema. Non è difficile a questo punto stilizzare la figura replicando quattro volte lo stesso arco. Otterremo una filigrana quadripartita come la rosa dei venti, con le sequenze, iniziali di Leggerezza ed Esattezza, finali di Visibilità e Consistency nelle posizioni dei punti cardinali.

L'operazione non è arbitraria, né il risultato è fuori luogo, fuorviante o meramente accidentale. Le figure collocate ai quattro angoli svolgono la funzione di punti cardinali. Vi è appesa l'intera tela delle Lezioni.

Qualsiasi ne sia lo sviluppo, qualsiasi la trama delle maglie, in qualsiasi punto andremo a dibatterci, la consistenza del sistema è affidata all'innervatura che fa capo alle simmetrie di Santillana e Hofstadter, e di inizio Leggerezza e fine Consistency.

Con quali conseguenze?

Molteplici senz'altro e polisemiche. E in quanto tali sensibili al temperamento del lettore. «Ognuno scava da ogni libro il libro che gli serve» ( I. Calvino, Saggi, I, p. 242). Faites vôtre jeu.

Il nostro lo giochiamo puntando a scoprire la carta coperta della Consistency.


Se Santillana e Hofstadter sono simmetrici e nella loro simmetria, benché complementari, sono antitetici, l'uno nell'ispirare il cristallo l'altro la fiamma, non è azzardato ipotizzare qualcosa di simile anche per la parte che ne è il riflesso, la simmetria sottostante. Una simmetria complementare e antitetica dovrebbe reggere anche la relazione tra inizio Leggerezza e fine Consistency. Allora se in apertura della Leggerezza si incontra un io ridotto all'astrazione dell’io universalis, di un io cartesiano alle prese con gli imperativi categorici della storia, va da sé ipotizzare per il corno vuoto un io capovolto: un io quindi non più universalis, ma singularis, non più alle prese con i drammi della storia ma con i problemi di una quotidianità scandita su una lunghezza d'onda del tipo di quella dei Passaggi obbligati. E come il singularis di Calvino dava forma all'io cartesiano di fronte ai drammi della storia, lo stesso io si sarebbe affacciato con il suo singularis a dar forma all'io della coda della Consistency

L'ipotesi non è peregrina. Santillana e Hofstadter, l’uno per il mito, l’altro per le gerarchie aggrovigliate dello spiritus phantasticus sono parificati ad alter ego di Calvino. Ne consegue che sui tre vertici noti sono collocati tre diversi medaglioni dello stesso soggetto. Perché il quarto dovrebbe sottrarsi a questa invarianza?

La conclusione è di una trasparenza lineare come trasparente è la figura d'insieme. Calvino gioca ai quattro cantoni facendo di volta in volta balenare diverse angolature di sé: un'invarianza nel mutamento, rendendo ancor più marcata la componente autobiografica rispetto a quanto non possa apparire a prima vista. Una componente che, in ossequio all'assunto di Garboli, smaschera il trasformismo esibizionista di chi vuole occupare il posto davanti e quello dietro, quello di sopra e quello di sotto, o in sintonia con Pavese dimostra la destrezza dello «scoiattolo» saltellante da una pigna all'altra, o ancora, guardando dal fondo della lezione non scritta, può indicare la delineazione di una mappa che cerca la clavis dell'io nella combinatoria di scienza antica e scienza moderna. La valenza biografica e/o autobiografica per Calvino ha un senso se trascende il singularis.

Questo quadro d'insieme, trasparente e lineare, è tuttavia ottenuto a spese della linearità.

Non appena alle sonde del tromp-l'oeil subentrano le prospezioni dello spiritus phantasticus, la figura si contorna di strani effetti collaterali. Una serie di passaggi di livello subliminali disturbano il quadro d'insieme.

Ripercorriamo la figura, seguendo dall'alto verso il basso la curva della parentesi tonda di destra, quella aperta: Visibilità, Molteplicità, Consistency. Percorriamo ora la curva della parentesi chiusa: Esattezza, Rapidità, Leggerezza. Se nel primo caso l'ordine corrisponde alla successione delle Lezioni, nel secondo è retrogrado. Ancora: ricostruiamo l’ordine appena scorso secondo il procedimento del cinema mentale raccomandato da Loyola...

Vedremo sulla colonna di destra Visibilità, Molteplicità, Consistency e sulla sinistra Esattezza, Rapidità, Leggerezza

Percorriamo sempre mentalmente le tre coppie in orizzontale: Esattezza-Visibilità, Rapidità-Molteplicità, Leggerezza-Consistency. Va da sé immaginare le coppie disposte in piedi, cioè dall'inizio alla fine. Gli elementi allineati in una serie vengono immaginati per il dritto, non capovolti come in realtà sono Visibilità, Rapidità e Leggerezza sullo schema della X. Lo spiritus phantasticus interviene a raddrizzare la figura.

Spostiamoci ora sul punto di intersezione tra le due parentesi (fine Esattezza inizio Visibilità) che è il generatore anche della simmetria sottostante. Il quadrivio che ne deriva è il punto di vista dominante. È da qui che la vista spazia in ogni direzione.

Ora, si provi da questo punto a procedere verso il corno superiore sinistro. L'Esattezza sarà percorsa a ritroso. Da qui e procedendo verso il corno superiore che gli sta simmetrico il percorso sarà tutto per il verso giusto, ma da questa postazione e in direzione obliqua verso il corno inferiore sinistro (Leggerezza) attraverseremo nuovamente le Lezioni in senso contrario. I cambi di livello sono continui. Non dimentichiamo che la simmetria delle mezzelune è enantiomorfa, cioè a specchio, il che vuol dire che se alla sommità sinistra c'è un inizio, un inizio ci sarà all'estremità inferiore che gli sta simmetrica. Con la conseguenza di rivoltare la Leggerezza e se è capovolta lei di conseguenza lo è anche la Rapidità

La visione locale restituisce simmetrie rovesciate rispetto alla visione globale ma senza prevalere sulla visione d’insieme che resta tuttavia lineare. Le simmetrie globali sono ottenute a spese delle simmetrie locali.

La tecnica richiama quella impiegata da Escher in Cascata, la litografia in cui un corso d'acqua sembra formare una cascata, pur restando sempre allo stesso livello. A livello globale la cascata c'è, ma non a livello locale, dove si evidenzia il dislivello fittizio.

Le Lezioni sono fatte di livelli infiniti, sono un incastro infinito di mondi uno dentro l'altro, sono indecidibili. Le Lezioni sono una prova che il paradosso può diventare favonio.

Ma torniamo al blank, al vuoto, alla terra di nessuno tra Visibilità e Molteplicità, partendo dalla coda della prima.





Voci correlate


Hofstadter Douglas

Santillana Giorgio, de


La presente pagina fa parte di un ipertesto sulle Lezioni americane di I. Calvino e sulle Metamorfosi di Apuleio.

Indice delle voci



Escher, Waterfall Maurits Cornelis Escher, La Cascata (1961)