Biltà di donna e di saccente core
Biltà di donna e di saccente core
e cavalieri armati che sien genti;
cantar d’augelli e ragionar d’amore;
adorni legni ‘n mar forte correnti;
aria serena quand’apar l’albore
e bianca neve scender senza venti;
rivera d’acqua e prato d’ogni fiore;
oro, argento, azzurro ‘n ornamenti:
ciò passa la beltade e la valenza
de la mia donna e ‘l su’ gentil coraggio,
sì che rasembra vile a chi ciò guarda;
e tanto più d’ogn’altr’ha canoscenza,
quando lo ciel de la terra è maggio.
A simil di natura ben non tarda.
Voci correlate
Parificazione cavalcantiana dei reali
La presente pagina fa parte di un ipertesto sulle Lezioni americane di I. Calvino e sulle Metamorfosi di Apuleio.