1 Ars lulliana
All'epoca in cui viveva Lullo la Spagna era il crocevia di tre grandi tradizioni religiose e filosofiche. Lullo concepì l'idea di un'arte basata sui principi comuni ai cristiani, ai musulmani e agli ebrei, individuati nella teoria degli elementi e nell'importanza attribuita ai nomi o attributi del divino.
«Gli attributi o, come Lullo preferisce definirli, le dignità di Dio su cui è fondata l'arte sono Bonitas (bontà), Magnitudo (grandezza), Eternitas (eternità), Potestas (potenza), Sapientia (sapienza), Voluntas (volontà), Virtus (virtù o forza), Veritas (verità), Gloria (gloria). Uomini di fede musulmana, ebraica, cristiana concorderebbero sull'essere Dio buono, grande, potente e così via. Queste dignità o nomi del divino combinati con la teoria degli elementi, fornirono a Lullo ciò che egli credeva costituire un fondamento universale, religioso e scientifico, per un'arte infallibile, tale da poter funzionare a tutti i livelli del creato. Inoltre — cosa di capitale importanza agli occhi di Lullo — era un'arte che poteva provare la verità della trinità cristiana ai musulmani e agli ebrei» (F. Yates, Cabala e occultismo, pp. 15-16).
2 La logica lulliana
Dietro la complessità e macchinosità dell'arte di Lullo si possono intravedere, nella combinazione meccanica del ragionamento, tale da esaurire tutte le possibilità, i germi di idee avanzate in seguito da Cartesio e da Leibniz e confluite poi nell'analisi combinatoria.
«Una singolare caratteristica del lullismo è la rappresentazione con segni alfabetici di idee tanto elevate ed astratte come i nomi, attributi o dignità, di Dio. La serie delle nove dignità, Bonitas, Magnitudo ecc., sopra elencate, diventano nell'arte le nove lettere BCDEFGHIK; la A non menzionata è l'assoluto ineffabile. Lullo colloca queste lettere su cerchi concentrici rotanti, ottenendo così tutte le loro possibili combinazioni. Dal momento che la bontà, la grandezza e gli altri predicati di Dio si manifestano a tutti i livelli del creato, egli può salire e discendere con i simboli dell'arte in ogni parte dell'universo, trovandoli dalla B alla K con le rispettive interrelazioni ad ogni livello. Li trova nella sfera sovraceleste, al livello degli angeli; nella sfera celeste, al livello delle stelle; nell'uomo, al livello umano; e al di sotto dell'uomo, negli animali, nelle piante e in tutto il creato materiale. A questi livelli entra in gioco la teoria degli elementi; ABCD, che rappresenta i quattro elementi, si combina con BCDEFGHIK. Questa correlazione continua lungo la scala del creato fino alle stelle, poichè nelle stelle ci sono le forme degli elementi. Al di sopra delle stelle, nella sfera angelica, il sistema è purificato di ogni materialità; non ci sono opposizioni e contrari come nelle sfere inferiori; a questa altezza tutti gli opposti coincidono, e l'intera arte risulta convergere nella prova che la suprema essenza» divina è il Tre (F. Yates, Cabala e occultismo pp. 15-16).
«Questo scarno abbozzo, per quanto possa dare un'idea dell'arte, è altamente fouorviante per la sua semplicità. L'arte infatti nei suoi procedimenti è immensamente complessa: può avere forme basate su più di nove dignità, le combinazioni di segni alfabetici suggeriscono quasi una specie di algebra e vi è implicita una sorta di geometria, poiché l'arte usa tre figure, il triangolo, il cerchio e il quadrato. Chi pratica l'arte, percorrendo su e giù i livelli del creato, applica a ciascuno di essi queste figure. La geometria è simbolica: il triangolo simboleggia il divino; il cerchio rappresenta i cieli (con i quali Lullo intende sempre i sette pianeti e i dodici segni dello zodiaco); il quadrato simboleggia i quattro elementi» (ivi).
Voci correlate
La presente pagina fa parte di un ipertesto sulle Lezioni americane di I. Calvino e sulle Metamorfosi di Apuleio.